
La donzelletta vien dalla campagna (elettorale della Polverini)
in sul calar del sole, (a bordo dell’aereo presidenziale)
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole, (oltre ad un assegno di € 5.000,00)
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine. (e le labbra, solo qualche goccia di acido ialuronico)
Siede con le vicine (le veline e le letterine)
su la scala (dell’Airbus presidenziale) a filar la vecchierella, (il vecchierello travestito per non essere riconosciuto)
incontro là dove si perde il giorno; (per la precisione, Toronto)
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava, (con un vestito firmato Dolce &Gabbana)
ed ancor sana e snella (no sa quello che l’aspetta al ritorno)
sole a danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella. (Dell’Utri, Pecorella…)
Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti, (i paparazzi non si perdono una!)
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno (ndr. la squillo Ape Regina)
della festa che viene; ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta. (Apicella da il meglio di se)
I fanciulli gridando (le fanciulle di più)
su la piazzuola in frotta, (c’è anche la trota) e qua e là saltando,
fanno un lieto romore; (…no comment)
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore, (nonché l’unto del signore)
e seco pensa al dí del suo riposo. (e noi pure!)
Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega (ti ha detto male!!!)
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna, e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba. (ma glielo impedisce la prostata)
Questo di sette è il più gradito giorno, (come disse Suo Padre)
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia (ndr. Di Pietro e la combriccola dei pm)
recheran l'ore, ed al travaglio (Marco) usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno. (Fini, Brancher, Bossi… ma quanti cavoli!)
Garzoncello scherzoso, (butta giù qualche barzelletta)
cotesta età fiorita (e appassita)
è come un giorno d'allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave, (ancora per poco…)
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.(appunto!)
La ragazza (purtroppo) invisibile